Fotografia di Padre Pio in un quadro che ho a casa
* * *
In principio del mio cammino spirituale, ricevetti un bellissimo dono: la mia anima poté viaggiare in luoghi lontani senza portare con sé il corpo. Al principio non conoscevo il nome di questa particolare esperienza ma ora so che erano viaggi astrali. Non ne feci molti, capitò soltanto quattro volte, ma furono così belli che non li dimenticherò mai. Qui vi racconto il primo.
* * *
Una mattina presto, mi trovavo ancora a letto quando vidi arrivare un monaco che mi sorrise inchinandosi con un’espressione che voleva dire: “Si dorme qui?” Comprendendo l’intenzione, lo pregai di farmi uscire dal corpo. Il monaco mi tese subito la mano. Sentivo il contatto della sua mano nella mia, era calda, morbida, era tutto vero. Mi tirò dolcemente e fui subito fuori dal corpo. Mi volsi a guardare il mio letto e mi vidi lì a dormire. Ero tanto felice, mi voltai verso il monaco e gli chiesi telepaticamente: “Dove andiamo?” Intuii la risposta: “Si fa un viaggio.” Passammo attraverso i muri e precisamente dal tetto. Ci trovammo fuori, mano nella mano e si volava. Provai una sensazione meravigliosa, mai provata. Facemmo un bel giro in lungo e in largo per lo spazio. Io guardavo lui ed egli rispondeva con un sorriso. Dopo mi riaccompagnò a casa ed entrammo, sempre dal tetto, in camera mia. Mi lasciai scivolare piano piano orizzontalmente sul mio corpo e dopo riaprii gli occhi. Mi alzai perché era già tardi e, nello scendere le scale che portano in soggiorno, mi dissi: “Che desolazione, ritrovarmi qui fra quattro mura, era così bello viaggiare nello spazio!” Poi pensai al monaco e mi chiesi: “Chi era quel monaco?” In soggiorno ho una fotografia di Padre Pio incorniciata che mi regalò mio cognato Giacomo, che è suo devoto. È a mezzo busto, grande e a colori. Mi avvicinai per guardarlo meglio e constatai con stupore che era lui. Soltanto che nella foto è anziano e senza cappuccio in testa, mentre io l’avevo visto giovane e con il cappuccio del saio sul capo. Ma era proprio lui! Rimasi a bocca aperta per lo stupore.