(Fotografia: fontana nel Parco Borromeo di Cesano Maderno)
Crediamo reale il nostro mondo, mentre invece è solo un’illusione. Soltanto Dio è la Vera Realtà. Alcuni scienziati sono arrivati a descrivere l’Universo come un gigantesco ologramma.
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L’idea che il nostro mondo non sia reale ma solo un sogno avrebbe fatto ridere a crepapelle tutti, anch’io non ne ero tanto convinta, ma adesso non ho più dubbi.
La prima volta che ne sentii parlare fu quando lessi l’Autobiografia di uno Yogi[1] che racconta di quando Yogananda vide risorto davanti a lui il suo Maestro Sri Yukteswar. A pagina 390 del libro citato leggiamo questa conversazione tra Yogananda e il suo maestro:
“Angelico Guru”, dissi, “il vostro corpo sembra identico a quello sul quale piansi nell’eremitaggio di Puri”.
“Oh sì! Il mio nuovo corpo è una copia perfetta dell’antico. Materializzo o dissolvo questa forma a volontà, assai più spesso di quanto facessi quand’ero sulla terra. Con istantanea disintegrazione adesso mi sposto per luce – espresso da un pianeta all’altro, o per meglio dire dal cosmo causale a quello astrale o a quello fisico”. Il mio divino Guru sorrise. Benché in questi giorni tu corressi continuamente in giro, non ho avuto difficoltà a trovarti a Bombay!”
“Oh Maestro! Soffrivo tanto per la vostra morte!”
“Ah, sono morto? Non ti pare che ci sia una contraddizione?”
Gli occhi di Sri Yukteswar brillavano amorevoli e divertiti.
“Tu sognavi soltanto, sulla terra; su questa terra – di – sogno vedevi il mio corpo – di – sogno, continuò.” Più tardi hai sepolto quell’immagine sognata. Adesso il mio corpo – di – sogno più sottile che tu vedi – e che ancora stringi un po’ troppo! – è risorto in un altro più sottile pianeta – sogno di Dio. Un giorno questo più sottile pianeta sognato e questo corpo sognato scompariranno; essi non sono eterni. Tutte le chimere sognate devono infrangersi al tocco finale del risveglio. Figlio mio Yogananda, impara a distinguere i sogni dalla Realtà”. (…)
“Adesso ti ho detto, Yogananda, le verità della mia vita, morte e resurrezione. Non piangermi, ma piuttosto divulga in ogni luogo la storia della mia resurrezione dal mondo terreno, sognato da Dio, in un altro pianeta, anch’esso sogno di Dio, abitato dalle anime astrali.
Una nuova speranza si infonderà nei sognatori del mondo, folli d’infelicità e di paura della morte!”
Altre cose disse ancora e poi si congedò:
“Adesso ti lascio, mio amatissimo!”
Yogananda scrive:
“A queste parole sentii il Maestro dissolversi entro le mie braccia che ancora lo cingevano”.
“Figlio mio”, la sua voce risuonò vibrante nel firmamento interiore dell’anima mia: “Ogni volta che varcherai la soglia del nirbikalpa samadhi e mi chiamerai, verrò a te in carne e ossa come oggi”.
Lessi l’Autobiografia di uno Yogi nel 1993, all’inizio del mio cammino spirituale, quando ancora non sapevo niente di tutte queste verità. E quindi quando lessi il brano sopra riportato era per me come leggere un bel racconto di cui mi sfuggiva il vero significato. Ma poi col tempo ho capito. Inoltre ricevetti diverse comunicazioni di Entità che nel presentarsi dicevano: “Io vengo dal mondo Reale”.
Anche gli scienziati sono arrivati a descrivere il nostro Universo come un gigantesco ologramma. Come sappiamo, un ologramma è un’immagine in tre dimensioni, ma pur sempre un immagine, cioè un’illusione. Lo scienziato David Bohm nel suo libro Universo, mente e materia ipotizza un “ordine implicito” e un “ordine esplicito”. L’“ordine esplicito” è quello che noi percepiamo, quello che possiamo vedere con i nostri occhi, dove tutte le cose sembrano separate tra loro.
Quello che vediamo però non è il mondo reale, è come un miraggio. Mentre l’“ordine implicito” è l’ordine fondamentale, la struttura profonda, un ordine nascosto nell’Universo, dove tutte le cose sono in verità connesse tra loro. Noi non possiamo guardare le cose dal di fuori, perché siamo dentro. Quello che percepiamo è solo una visione parziale. L’“ordine esplicito” sarebbe il risultato dell’interpretazione che il nostro cervello fa delle onde di interferenza che costituiscono l’Universo, che è un ologramma anzi, diceva Bohm, un Olomovimento, in quanto sistema dinamico in continuo movimento. Ciò comporta che la Vera Realtà non è composta di parti separate ma è il Tutto e la separazione è solo un’illusione. Bohm disse che “dobbiamo imparare a osservare qualsiasi cosa come parte di un’Indivisa Interezza (“Wholeness and the Implicate Order”).
Le spiegazioni di Bohm si avvicinano moltissimo alle teorie dei mistici. Il mistico per capire l’unione del Tutto usa l’intuizione. L’esperienza mistica è per lui una prova e quindi non ha bisogno di altro come invece lo scienziato che ha bisogno di prove sperimentali. Karl H. Pribram (Vienna, 25 febbraio 1919 – Virginia, 19 gennaio 2015) era un fisiologo del cervello professore in varie università americane. Pribram riteneva che il cervello funzionasse come un ologramma. Infatti è conosciuto per aver sviluppato, in collaborazione con David Bohm, il “modello olonomico del cervello”. Con questo modello si teorizza che le informazioni e i ricordi non siano registrati nei neuroni in una determinata parte del cervello, ma siano distribuiti in tutto il cervello nel suo insieme; esse si presentano sotto forma di onde, vengono convertite in schemi di interferenza e trasformate in immagini tridimensionali. Questo spiega come il cervello possa immagazzinare tante informazioni in uno spazio relativamente piccolo.
Sai Baba in un Suo Discorso dice:
“In tutto il creato solo l’uomo ha le qualità per raggiungere la Suprema Gioia. Peccato che egli trascuri questo suo diritto e vaghi alla ricerca di piaceri di poco conto e rincorra vani orpelli. Come i bambini che giocano con pupazzi e bastoni chiamandoli elefanti e cavalli, così anche l’uomo si trastulla e, per ignoranza, gioca molto seriamente immaginando che gli oggetti materiali siano reali ma con ciò l’illusione non è meno irreale!”
E nel pensiero del giorno del 6 luglio 2006 Sai Baba afferma:
“Ciò che voi considerate reale è irreale e ciò che credete irreale è l’Unica Realtà. Solamente Dio è la Realtà Una ed Eterna non dimenticate questa verità.
Ciò che voi ritenete reale nello stato di veglia non esiste in quello di sogno e quanto sperimentate nello stato di sogno non ha realtà nello stato di veglia. Se possono esserci tali differenze tra due stati di coscienza in un sol giorno mal si addice all’uomo attaccarsi all’esistenza fenomenica temporanea e sempre mutevole ignorando la Realtà Eterna”.
Alcuni scienziati oggi ammettono che la creazione sia stata emanata dal Pensiero di Dio, invece fino a poco tempo fa la scienza era solo materialista e considerava l’Universo come una macchina. Adesso invece oltre alla meccanica alcuni scienziati vedono un’Intelligenza superiore. E così sembra che la scienza, tramite i suoi stessi metodi scientifici, vada verso la direzione giusta, eliminando pian piano il materialismo e avvicinandosi all’idea di un Potere intelligente che ci guida e regge tutto.
[1] Di Paramahansa Yogananda Astrolabio – Ubaldini Editore