Un esempio da imitare: Padre Hugo Lassalle e la meditazione Zen insegnata ai Cattolici

da | 19 Giugno 2024 | Meditazione, Scoprire il Divino Sé

Desidero raccontarvi la storia di un sacerdote che ha compreso quanto è importante la meditazione praticandola per se stesso e insegnandola agli altri. Si è dimostrato aperto alla cultura del paese in cui viveva facendone propri gli aspetti più interessanti e integrandoli con la cultura cattolica. Questo lo ha reso un sacerdote “completo”. E secondo me dovrebbe essere d’esempio agli altri. Infatti nella vita sacerdotale ha incluso la vita spirituale vera, quella di essere in comunione con Dio a tutte le ore.
Parliamo di Hugo Lassalle, nato nel 1898 in Germania.

Per raccontare la sua storia mi avvalgo del libro New Age, la coscienza del 2000, Hugo M. Enomiya – Lassalle Vivere in una nuova Coscienza, L’incontro tra Est e Ovest, La spiritualità del terzo millennio, Collana diretta da Paola Giovetti, Curato e annotato da Roland Ropers, Traduzione dal tedesco di Elisabetta Lupi, Edizioni Mediterranee, e riassumo le pagine da 136 a 140.

Lassalle era figlio di un avvocato francese. Chiamato in guerra, fu ferito; lo congedarono nel 1919. Entrò poi nella Provincia dell’Ordine dei Gesuiti della Germania Settentrionale, e studiò per il noviziato fino al 1921 in un istituto in Olanda. Poi sempre in Olanda e in Inghilterra intraprese e concluse gli studi di filosofia dal 1921 al 1924 e poi studiò fino al 1928 teologia.
Fu consacrato prete il 28 agosto 1927. Negli anni 1928 e 1929 si recò in Francia per il terziario.

Visse parecchi anni in Giappone. Andò a Tokio dal 1929 al 1938 e insegnò lingua tedesca alla Sophia – Universitaet dell’Ordine dei Gesuiti.
Fece volontariato insieme ai suoi studenti negli slums di Tokio e questo progetto prese il nome di “Jochi – Settlement”. Assunse pure il compito di superiore presso la Missione Gesuita in Giappone e viaggiò per conto della Missione.
Dal 1940 al 1959 visse nella città di Hiroshima come Vicarius Delegatus del Vicariato Apostolico e fino al 1962 fu anche parroco. Nel 1945, quando gettarono la bomba atomica, fu ferito e soffrì a causa delle radiazioni.
Fu inviato in viaggio in tanti paesi: Germania, Francia, Svizzera, Spagna, Sudamerica, Stati Uniti.
Padre Lassalle costruì la chiesa della pace mondiale ad Hiroshima e per questo progetto ricevette molti contributi dall’estero e anche in Giappone. La dedicazione della chiesa avvenne nel 1954.
Fino a 80 anni fu professore di Scienza delle Religioni presso la scuola musicale superiore “Elisabeth” di Hiroshima.

Per il legame con il paese dove visse per così tanti anni, prese la cittadinanza giapponese nel 1948 e il nome Makibi Enomiya.
Padre Lassalle ebbe occasione di conoscere la meditazione Zen e cercava di capire il Giappone attraverso lo studio dello Zen.
Ciò fu molto importante per lui perché più lo studiava più gli si faceva chiaro che queste pratiche lo portavano ad essere un cattolico migliore. La meditazione Zen ha origine dalle esperienze del Buddha in India nel VI secolo a.C, è stata poi tramandata e praticata nei monasteri cinesi. In Giappone lo Zen si sviluppa con il maestro Dogen, fondatore della scuola zen Soto (XIII secolo). La pratica consiste nell’abbandonare i pensieri sedendo in pace, per entrare in contatto con il proprio vero Sé. 
Padre Lassalle non solo praticava la meditazione per se stesso ma cominciò ad insegnarla anche agli altri.
Nel 1943 per la prima volta partecipò a sette giorni di esercizi nel tempio di Eimyo a Tuswano nella provincia dello Shimane.
Disse Lassalle: “Nello Zen l’anima va incontro a Dio fino all’estremo delle sue possibilità”.
Nel 1967 Lassalle tenne conferenze sullo Zen in diverse zone della Germania. Poi ritornò in Giappone e si trasferì a Tokio in qualità di membro dell’“Insititute of Oriental Religions” che era stato fondato recentemente presso la Sophia Universitaet.
Nell’anno 1968 tornò in Germania e iniziò a fare i corsi di Zen nelle sale che i conventi benedettini gli mettevano a disposizione.
Ogni anno ritornava in Europa e i corsi diventavano sempre di più fino a costituire i due terzi della sua occupazione.
Padre Lassalle è maestro Zen anche in Giappone; difatti nel 1960 il vescovo di Hiroshima mise a disposizione permanente una piccola casa di esercizi che fu chiamata “Shinmeikutsu”.
Nel 1969 l’arcivescovo di Tokio inaugurò nella periferia della città, in un area naturale protetta, con un torrente su tre lati, l’edificio per lo zen “Akikawa – Shinmeikutsu”. È in Giappone il primo centro cristiano di meditazione Zen.
I corsi proseguivano sia in Europa sia in Giappone e Padre Lassalle viaggiava anche nei centri del buddhismo e di altre religioni orientali, in Corea, in India, in Thailandia e negli Stati Uniti. Tenne corsi anche in Vietnam, Filippine, Hong Kong, Formosa e Pakistan, negli anni dal 1974 al 1977.
Ci furono tantissime pubblicazioni con la spiegazione dello Zen dal punto di vista cristiano. Lassalle scrisse anche un famoso libro intitolato Zen – Weg zur Erleuchtung, Zen – Via per l’illuminazione. Il libro al principio non fu accolto bene dalla Chiesa: dicevano che aveva tendenze eretiche, ma poi, al Concilio Vaticano II, che grazie al contributo di Lassalle si era aperto verso l’Oriente, il libro venne accettato. Il Padre Generale gesuita, Padre Pedro Arrupe, scrisse:

“Conoscendo esteriormente e interiormente molto bene Padre Lassalle, credo di poter dire che non si tratta di un “guru”, di un “leader”, di un “padre spirituale”, di un “romantico”, di un “gesuita occidentale”: no! Egli è tutto questo e molte altre cose ancora: è un apostolo, che ha voluto essere tutto per tutti (1 Cor. 9, 22). E ci è riuscito”.

I Maestri Zen giapponesi lo considerano un loro pari.
Lassalle all’età di novant’anni era ancora attivo e viaggiava in tutto il mondo da solo, senza necessità di nessun accompagnatore, teneva corsi e faceva conferenze, come un uomo d’affari.
Lassalle affermava: “Lo Zen, che non è legato ad alcuna dottrina, può aiutare i cristiani a conseguire l’esperienza di Dio”.

Parlo di me

Ciò che ho sperimentato e compreso è talmente bello e importante che non posso tenerlo solo per me. Per questo ho deciso di condividere le mie esperienze spirituali. E se anche soltanto una persona, leggendo il blog o i miei libri, decidesse di intraprendere un cammino di ricerca interiore arrivando a provare la mia stessa infinita Gioia, avrò raggiunto l’obiettivo. La vita spirituale mi ha dato tutto, mi ha appagato completamente. Quando si ama intensamente Dio, non si desidera nient’altro e non si teme più nemmeno la morte. Il Padre, puro Amore, è la Grande Energia che permea l’Universo e noi non siamo altro che sue Scintille. Acquisirne la consapevolezza ci fa sentire completi e in armonia con il creato. Nel mio cammino, ho scelto la meditazione profonda perchè la considero una via diretta, ma ciascuno è libero di intraprendere la strada che gli è più consona.

Anna Gravinese

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