La chiave per una vita sana è essere vegetariani

da | 17 Maggio 2022 | L'avvenire

Se guardiamo indietro, per esempio quando io ero piccola, cioè ottant’anni fa, vediamo che si mangiava tanta verdura, legumi e frutta perché mancavano i soldi per la carne, ma almeno eravamo tutti in buona salute, tutta la famiglia. La carne la si vedeva sì e no a Pasqua e Natale. Quando ero più grande la carne c’era solo la domenica. E nessuno era malato. Parlo per tutta la gente perché c’era la guerra e i soldi mancavano a tutti. Ma le persone stavano bene. Ora si dice: “È perché la gente moriva più giovane e non arrivava ad ammalarsi.” Ma questo non è vero perché al mio paese natio io conoscevo molta gente anziana che godeva di ottima salute cominciando da mia nonna paterna che viveva con noi e i fratelli di mio padre e mia madre i quali hanno lavorato fino a tarda età con un lavoro duro come quello di contadini e nonostante ciò godevano tutti di buona salute. Ora invece tutti mangiano carne e le malattie sono aumentate. Anche tra i giovani. A mangiare carne si assorbono le vibrazioni di paura degli animali quando vengono uccisi. Ho letto che i vegetariani non hanno le proteine della carne quindi sono più deboli, tutte chiacchiere. Ci sono giovani e anziani che scoppiano di salute eppure sono vegetariani.

Anche Sai Baba dice di non mangiare carne e cibi piccanti

Infatti nelle mense dell’Ashram di Sai Baba si mangia solo frutta, verdura, cereali, legumi e bevande fatte col latte. Quando andammo in India, io e Debora,constatammo che nonostante non si usi né carne né pesce, né uova, la cucina è molto varia, gustosa e nutriente.

Nel Discorso del 30 settembre 1981 Sai Baba dice di stare attenti alle abitudini alimentari:

“La salute è il requisito essenziale per il successo in tutti gli aspetti della vita (…).
Milioni di esseri viventi raggruppati per specie dimorano sulla terra e si sostengono col cibo loro assicurato dalla Natura, così come essa lo fornisce. Soltanto l’uomo fa eccezione. Per soddisfare il palato e gli altri sensi, egli cambia le caratteristiche e la composizione delle cose offerte dalla Natura e prepara, attraverso il processo di bollitura, friggitura e mescolamento, misture che non hanno più vitalità. Gli uccelli e le bestie non adottano tali metodi distruttivi, mangiano le cose crude ed assorbono l’essenza vitale che conferisce forza. In tal modo non cadono vittime delle molte malattie che l’uomo si procura.

(…) “Mangiate con moderazione e vivete a lungo”: questo è il consiglio trasmesso attraverso le epoche dai veggenti del passato. Questo consiglio è seguito raramente. La gente si riempie con una quantità di cibo tale da trovare difficoltà ad alzarsi da tavola. I benestanti sono orgogliosi di offrire banchetti costosi rovinando il loro sistema digestivo con il consumo di cibi ricchi e pesanti. Coloro che sanno che la salute è il più grande tesoro fanno molta attenzione a mangiare solamente cibo sattvico. Cibo non cotto, noci, frutta e semi germogliati sono i migliori. Usateli come minimo ad un pasto, diciamo alla sera per cena, e vi assicureranno una vita lunga. Bisogna sforzarsi di avere una vita lunga per utilizzare gli anni nel servizio ai propri simili. I pensieri cattivi causano una salute cattiva. Anche l’ansia, la paura e la tensione danno il loro contributo. Tutte derivano dall’ingordigia, dalla brama di avere più cose, più potere o più fama. L’ingordigia causa dispiacere e disperazione. L’accontentarsi può provenire solo da un modo di vedere spirituale.”

Il cibo sattvico è il cibo puro, equilibrato, vegetariano, quello che dovrebbe essere scelto dagli aspiranti ricercatori spirituali. Per esempio frutta, verdura, legumi, frutta secca, latte, yogurt.

Tempo fa lessi un libriccino intitolato “Non di solo pane”. “Insegnamenti tratti dai discorsi di Satya Sai Baba sulla Alimentazione”. È un libriccino che ci diedero al Centro Sathya Sai che frequentavamo. Baba, fra i tanti insegnamenti agli studenti parla anche dell’importanza nella scelta del cibo. Ne riporto alcuni brani.

“Solo l’uomo ha i numeri per scoprirsi divino. A questo proposito, le abitudini alimentari giocano un ruolo importante.
Fra le 8.400.000 specie di creature viventi al mondo, 8.399.999 raggruppano insetti, uccelli, animali vari, bestie selvagge, ecc. che vivono di quanto Dio fornisce loro in natura; perciò in generale, essi non sono soggetti ad alcuna malattia. Unica eccezione è, in questo caso, l’uomo: schiavo del palato degusta solo cibi cucinati a base di spezie di ogni genere, ignaro di quanto ciò riduca la sua longevità.

Oltre a ciò è interessante rilevare che i vegetariani sono meno soggetti a malattie, mentre i non vegetariani si ammalano più facilmente. Perché? Perché l’alimentazione a base di animali è incompatibile con le necessità di un corpo umano. I medici mettono in rilievo la scorta proteica presente nel cibo non vegetariano; ma, in realtà va detto che nelle verdure, nei legumi, nel latte, nello yogurt e in altri prodotti alimentari ci sono proteine di qualità migliore, il cibo non vegetariano non intacca solo il corpo fisico dell’uomo ma lascia i suoi effetti deleteri anche sulla mente.

Cibo, testa e Dio sono fra loro interdipendenti. Se ci si nutre di cibo animale si risvegliano tendenze animali. Tale cibo, tali i pensieri. Gli uomini d’oggi hanno un comportamento più selvaggio di quello delle belve di una foresta: sono diventati crudeli, spietati e senza cuore. Perfino fra simili vien meno la comprensione e l’umanità. La causa principale di ciò sta nel tipo di cibo assunto. Studenti fate attenzione al cibo che mangiate. Fate in modo che vi dia salute e felicità. I nostri avi facevano due pasti al giorno e gli antichi saggi mangiavano una sola volta al dì. Dicevano che è un asceta (yogi) colui che mangia una sola volta al giorno, un godereccio (bhogi) chi mangia due volte e un malato (rogi) chi tre volte.
La gente oggi mangia a tutte l’ore per non parlare degli spuntini e delle bibite fra un pasto e l’altro. Come farà a scampare da indigestioni e malattie? Il fabbisogno di un uomo equivale ad una caloria al minuto. I giovani si dovrebbero accontentare di 2000 calorie al giorno. Per una vita sana, all’uomo ne bastano 1500 al giorno.
Oggi però si arriva ad assumere sino a 5000 calorie al giorno. Di conseguenza la gente soffre di indigestione e di insonnia. E la mancanza di sonno è all’origine di molti disturbi. Non abbiate la preoccupazione di dormire se vi coricate senz’ansia, dormirete automaticamente come ghiri.

Siate moderati nel cibo come in tutte le altre abitudini di vita, affinché possiate mantenere in buona forma il corpo. I due sentimenti di “io” e di “mio” sono alla radice di ogni problema e di ogni male che predomina nella società. Cercate di ridurre, se non eliminare totalmente i sentimenti di essere “colui che fa l’azione e ne ricava piacere”. Soltanto allora potrete avere una vita ideale.

Una salute cagionevole dipende anche da ragioni psicologiche.
Se controllate il polso, la pressione, la temperatura ecc. con senso di apprensione o convinti di non star bene otterrete degli esiti anomali. Se temete di non poter dormire, accadrà di certo ciò che temevate. Cercate dunque di aver sempre un’idea positiva della vostra salute e di coltivare la convinzione di star bene.
I nostri antenati avevano il desiderio di vivere a lungo perché amavano vivere in Dio per questo cercavano di preservare la salute fisica ed anche quella mentale. Oggi si dichiara vecchia una persona che ha raggiunto l’età di 60/70 anni, ma a quei tempi la gente era considerata giovane a 80, 90 o 100 anni. Studenti vi ricorderete forse che nel Mahabharata, al tempo della battaglia di kurukshetra, si narra che Krishna e Arjuna avessero rispettivamente l’età di 86 e 84 anni, e tuttavia erano in pieno vigore giovanile al punto da prendere parte al combattimento con aitanza, vitalità e coraggio. E chi era il generale dell’esercito Kaurava? Era Bhìsma, 116 anni! Oggi un uomo di 116 anni sarebbe ridotto in un letto, con un fisico tutto tremante e non potrebbe alzarsi se non con l’aiuto di altri. Bhìsma invece combatté strenuamente per nove giorni. Come fu possibile? Era la loro energia mentale, il cibo di cui si nutrivano e, soprattutto, la loro fiducia in se stessi (intesa come fiducia nel loro Sé, l’Atma, lo Spirito). ……..
(Corso Estivo 1990. p. 43 – 44)

“Cibo e mente

“I vostri pensieri dipendono dal cibo che mangiate. Se volete condurre una vita spirituale dovete astenervi dal mangiare carne. Essa provoca ogni sorta di malattia e alimenta la passione. Quanto al pesce puzza anche nell’acqua”. (…)
“Le verdure che crescono sopra la terra favoriscono un buon sviluppo mentale, più delle radici che crescono sotto terra, il Buttermilk (yogurt e acqua agitati e separati dal burro che nel processo si forma in superficie) è meglio del latte”.
(RA. Ganapathi Baba Sathya Sai Part. 1 1984 p. 57)

“Qualche volta, per soddisfare il vostro palato, consumate ogni tipo di cibo senza sapere che attraverso di esso crescono in noi cattive qualità come lussuria, rabbia, avidità, attaccamento, arroganza ed egoismo.
Le parti sottili del cibo diventano la nostra mente.
Perciò, sia per la distorsione della mente che per i pensieri sacri che generano in essa, il cibo che ingeriamo è il maggior responsabile. Le buone qualità come la pace, la paziente sopportazione, l’amore e l’attaccamento alla verità possono essere alimentate solamente mangiando del buon cibo. La cultura indiana, come dicono anche i Veda ci consiglia di controllare i nostri organi sensoriali e di vivere di cibo satwico e buono; queste sono le vie per la realizzazione del Sé e la liberazione che ne deriva. Questo è il motivo per cui, da tempi immemorabili, nella nostra tradizione indiana i Rishi mangiavano cibo Satwico e bevevano acqua fresca di corrente. Mantenevano le loro menti perfettamente pulite ed è così che furono in grado di comprendere Lo Spirito Divino”.
(Summer Showers in Brindavan ’73 p. 137/138)

“Forse avrete dei dubbi sul perché dovremmo dare così tanta importanza ad una questione minima come il cibo, quando ci sono così tante altre cose importanti.
Senza la purezza della mente non potremmo mai ottenere nulla. Attraverso il cibo impuro che mangiamo, esponiamo inutilmente il corpo a malattia”.
(Summer Showers in Brindavan 1979 p. 93 – 96)

“Ogni attività umana dipende dall’energia che si trae dal consumo di cibo, il successo della sadhana[1] nella quale ci si avventura dipende dalla quantità e dalla qualità del cibo ingerito dal sadhaka.
Di solito il cibo, viene guardato con disprezzo dai sadhaka e dai ricercatori con una mente orientata verso l’ascetismo e viene trattato come qualcosa che non merita attenzione.
Ma dato che il corpo e la mente sono strettamente interdipendenti, nessuno può permettersi di trascurarlo.

Come è il cibo così sarà la mente
Com’è la mente così è il pensiero
Com’è il pensiero così è l’azione.

Il cibo è un fattore importante che determina vigilanza o pigrizia, preoccupazione e calma, radiosità e ottusità.
(Sanathana Sarathi, Marzo ’98 p. 62/63)

“La ragione per cui la popolazione umana è in aumento è che gli animali che noi uccidiamo e mangiamo rinascono come esseri umani per cui, con il numero di animali che vengono uccisi per farne cibo, non meraviglia che vi siano così tante persone nel mondo”.
(Bhagavan Sri Sathya Sai Baba, Corsi Estivi a Brindavan, 1977 pag. 186)

Sai Baba in un Suo Discorso una volta ha detto: “Se un sol giorno voi entrate in un macello vi giuro che non mangerete mai più la carne per il resto della vostra vita.”
E un’altra volta, non mi ricordo in che occasione, quando un Ministro indiano andò a trovare Sai Baba e tra la varie cose parlarono anche di questo argomento, Baba, rivolgendosi al Ministro, disse questa frase: “Tu devi far chiudere il macello, devi fare qualcosa”.
E il Ministro rispose: “Capisci Baba che io non posso dare quest’ordine, vado contro tutti in una volta sola; sicuramente adesso non si può”.

Nel Discorso del 23 novembre 1994, Baba disse:

“Oggi chiunque, che si ritenga o meno un devoto, dovrebbe smettere di mangiare carne. Perché? Mangiare carne favorisce soltanto le qualità animali e le tendenze demoniache. È stato ben chiarito che il cibo che si consuma determina i propri pensieri; mangiando la carne morta di vari animali, le qualità di questi vengono assorbite. Coloro che sinceramente cercano di diventare devoti di Dio devono quindi abbandonare il cibo non vegetariano. Definendo se stessi devoti di Sai o devoti di Rama e Krishna, essi si rimpinzano di polli: come possono essere definiti devoti di Sai? Quindi, che siano devoti in India o altrove, dovrebbero smettere di mangiare carne in questo stesso istante. Coloro che aspirano a divenire veri e propri devoti di Dio devono abbandonare la carne, i liquori, il fumo ed il giuoco”.

Lessi che una persona disse a Baba:
“Tu dici di non mangiare carne ma non sai forse che ci sono Tuoi devoti che la mangiano?”
Ed Egli rispose:
“Uno non può essere Mio devoto se mangia carne di poveri animali. Se ognuno entrasse in un macello non mangerebbe più carne per tutta la sua vita, perché vede con i suoi occhi ciò che gli animali soffrono”.

Bene fu allora che io decisi di non mangiare più carne e vivo lo stesso perché al suo posto ho messo i legumi e il formaggio. Sì perché anche le uova fanno parte della vita e infatti Baba dice che nell’uovo c’è la vita, c’è un pulcino e quindi non si mangiano neanche le uova. E anche Gesù ha detto questo, che anche gli animali hanno “lo stesso Soffio di vita e respirano lo stesso Spirito”.

Consigli di Yogananda

Ho un libro di Pramahansa Yogananda intitolato Alimentazione Yoga per il benessere di corpo, mente e anima con più di 400 ricette, Edizioni Vidyananda.
Yogananda spiega a pag. 151 l’influenza dell’alimentazione sul carattere:

“Il tipo di cibo che ingeriamo ha una grande influenza sullo sviluppo di una buona o cattiva disposizione d’animo. Non è facile avere una buona disposizione se siete malati, e voi v’ammalate principalmente perché mangiate il cibo sbagliato, perciò studiate attentamente l’argomento della nutrizione in relazione alle vostre particolari necessità.
Il corpo ha bisogno di sedici elementi per il suo sostentamento, ma ogni giorno la gente omette almeno da sei a dieci di questi elementi nella propria dieta. Per questa ragione la malattia domina incontrastata dappertutto.
Dio non creò la malattia. L’abbiamo creata noi vivendo continuamente in maniera errata. Una casa decorata e stuccata perde l’intonaco per il deterioramento causato dalle condizioni atmosferiche. Allo stesso modo anche il corpo deperisce costantemente e per questo ha bisogno di opportune riparazioni mediante il giusto tipo di sostanza alimentare. Ogni giorno i tessuti devono essere riforniti con il giusto tipo di materiali ricostituenti. Se nell’intonacare una casa mettete meno calce nella sabbia oppure fate un intonaco usando soltanto sabbia e acqua e quindi lo stendete sulle pareti, poco dopo l’intonaco comincerà a cadere, anche se all’inizio potreste non aver notato nulla di strano in apparenza. Similmente i nostri corpi deperiscono quando non vengono “intonacati” con il giusto tipo di sangue, contenente le giuste qualità e quantità di elementi adatti alla loro costruzione. Il corpo comincia a perdere vigore, i tessuti diventano flaccidi, la pelle comincia a raggrinzirsi e le cellule cominciano a perdere il loro potere costruttivo. Perciò dovete stare molto attenti a combinare colazione, pranzo e cena in maniera tale da avere sempre la certezza di stare fornendo al corpo le sostanze nutritive appropriate. Così com’è importante rifornire l’organismo con il giusto cibo, ancor più importante è sviluppare e mantenere i poteri che presiedono alla digestione, ossigenazione chimica, eliminazione, cristallizzazione, metabolismo e assimilazione.
Perciò, riguardo all’igiene alimentare dobbiamo considerare due cose:
a) la scelta del cibo più adatto,
b) il risveglio delle forze vitali mediante il giusto esercizio.
Le informazioni che seguono sono basate sulle scoperte di eminenti dietologi e sugli insegnamenti degli yogi indiani. Tutti i buoni elementi nutritivi si possono classificare come appartenenti a diversi gruppi: vitamine, sali minerali, carboidrati, proteine, acqua e grassi.
Perciò il vostro cibo quotidiano deve comprendere i suddetti elementi nelle giuste proporzioni, più quegli alimenti particolari di cui avete bisogno per la costruzione di tessuti. Diamo di seguito esempi di tali gruppi e dei cibi che offrono speciali valori nutritivi (…).”

Yogananda prosegue con vari consigli. Ne copio due che interessano un po’ tutti:

“Per mantenere la linea.
“Bevete pochissimi liquidi durante i pasti. Fare un pasto eccessivo seguito dalla mancanza di esercizio fisico, distrugge l’armonia delle forme del corpo. Evitate l’uso eccessivo di zuccheri e amidacei, sostanze grasse e cibi fritti. È facile mangiare, allettati dal senso del gusto ma poi sarà difficile liberarsi del grasso accumulato, che distrugge l’energia (…)”.

“Cibi per espellere le tossine
“Bere soltanto succo di frutta non zuccherato per un giorno intero, una volta alla settimana, oppure bere solo succhi per due o tre giorni di seguito una volta ogni due mesi, eliminerà molte tossine dall’organismo. Durante il digiuno a base di succhi di frutta prendere un lassativo “naturale” adatto. Evitare i cibi fatti con farine bianche perché agiscono come colla nell’intestino e ostacolano l’espulsione dei materiali di rifiuto dal corpo. I cibi non raffinati, come ad esempio la crusca, sono molto buoni per liberarvi dalla stitichezza, se il vostro apparato intestinale non è facilmente irritabile. Ricordate che la stitichezza è una malattia estremamente pericolosa.

Se siete abituati a mangiare carne, pesce, pollame, o qualsiasi altra forma di carne e pensate che il vostro organismo lo richiede, ogni tanto potete mangiare agnello, pollo o pesce. Se possibile, cercate di includere pochissima o nessuna carne nella vostra dieta. L’alto valore proteico di questi cibi è superato o annullato dal loro effetto deteriorante sul corpo (accumulo di tossine ecc., è quindi meglio rivolgersi ad altri cibi che forniscano le proteine necessarie: latte, formaggi, uova, legumi ecc.)”

Tratto dal libro Alimentazione Yoga per il benessere di corpo mente e anima con più di 400 ricette di Paramahansa Yogananda Edizioni VIDYANANDA

Dopo tantissimi altri consigli con diete per dimagrire, per ingrassare e ricette deliziose tutte a base di verdure, frutta, formaggi e legumi, Yogananda parla della possibilità che nel futuro si ottenga nutrimento direttamente dai raggi dell’Energia Cosmica, dai raggi cosmici, dagli elettroni, dal sole, dagli elementi e dall’ossigeno.

Ambiente, salute e allevamenti intensivi

Torniamo ora all’argomento principale, ossia la scelta vegetariana. Oltre a quanto detto finora, dobbiamo tener presente che per gli allevamenti sono necessari i pascoli e quindi si abbattono intere foreste per avere sempre più spazio. Pensate poi che per un chilogrammo di carne serve dodici volte l’acqua che occorre per un chilogrammo di ortaggi. Se tutti diventassimo vegetariani verrebbe sconfitta la fame nel mondo dato che non si sprecherebbero terre e cereali per nutrire gli animali da macello. La popolazione si nutrirebbe direttamente con i prodotti dell’agricoltura: pensate quante persone potrebbero mangiare con le enormi quantità di cereali date agli animali per produrre una piccola fettina di carne. Per non parlare poi della sofferenza inflitta inutilmente alle povere bestie.

Disse Sai Baba:

“Qualunque forma di violenza è diabolica e uccidere animali innocenti corrisponde a manifesta ferocia”.
[Bhagavan Sri Sathya Sai Baba, Corsi Estivi, dicembre 1994 pag. 323]

E anche:

“Tutto ciò che ha vita cerca di rimanere vivo; nessun essere vivente immolerebbe se stesso per fornire cibo ad un altro. Anche gli animali, gli uccelli ed i pesci desiderano vivere proprio come gli esseri umani; anch’essi lottano, gridano e provano dolore nel venire feriti proprio come faremmo noi se fossimo catturati e minacciati di venir uccisi. La sola differenza è che gli animali non possono esprimere con le parole il supplizio che provano. È stato reso noto che i maiali che vengono macellati gridano in modo simile agli umani “. (Summer Showers, maggio 1996 pagg. 131-133).

Se, anche dopo tutto quanto detto, una persona decidesse di non rinunciare alla carne, almeno non dovrebbe acquistare quella proveniente dagli allevamenti intensivi. Il perchè lo trovate nel brano seguente, tratto da Quattro sberle in padella, Come difendersi dall’inquinamento alimentare di Stefano Carnazzi e Stefano Apuzzo, Stampa Alternativa; il libro è del 2000 ma la maggior parte dei fatti e delle considerazioni sono ancora valide e di grande attualità.

“Allevamenti intensivi sono i capannoni industriali, nati negli anni Sessanta, in cui sono centinaia, migliaia di animali (in America ci sono feedlots con dentro 100.000 e più capi di bestiame) in condizioni infernali privati di libertà di movimento, dell’aria e della luce del sole, rinchiusi in gabbie, costretti ad alimentazione forzata, immunodepressi.
Le condizioni di vita degli animali tali da suscitare pietà, sono oggetto di continue battaglie delle associazioni animaliste.
Ma non è solo questione di pietà: la concentrazione degli animali e il regime alimentare forzato aumentano lo stress, le malattie e la pericolosità microbica e sono la causa prima e principale della diffusione a raggiera dei veleni e dell’esplosione degli scandali alimentari (“mucca pazza”, “pollo alla diossina” e vedremo quali altri). La “modernizzazione” zootecnica ha riempito i cibi di residui di stimolatori all’appetito, antibiotici (metà della produzione mondiale di antibiotici è destinata alla zootecnia), erbicidi, stimolatori della crescita, larvicidi e ormoni artificiali.
Proprio l’abuso di antibiotici in zootecnia è all’origine del fenomeno della resistenza che da 20 anni tanto preoccupa gli scienziati e le cui percentuali in Italia sono quintuplicate dal ‘92 a oggi: lo sviluppo di pericolosissimi superbatteri resistenti a tutti i trattamenti farmacologici (l’ultimo, lo streptococco VISA, ha già ucciso 4 persone negli USA e due anziani in Scozia – e si è già avuto il primo caso in Italia; in USA in un sacco di mangime per polli sono stati trovati batteri resistenti a tutti gli antibiotici!). Molte altre malattie, l’afta epizootica, l’Aids bovino (Biv), la salmonellosi, l’encefalopatia spungiforme bovina sono consustanziali all’allevamento intensivo. Ecco i metodi di allevamento di alcune specie.
MUCCHE E BOVINI: i trattamenti con ormoni d’origine animale, di sintesi, sperimentali, sicuramente non sono stati interrotti. In America i trattamenti con ormoni sono non solamente ammessi, ma incoraggiati, e continuano ad essere sperimentati: zeranolo, estradiolo, testosterone, progesterone, trenbolone acetato sono in continua sperimentazione e inoculati in vitelli, mucche e tori. Riescono a farli crescere più velocemente del 50%. Per fortuna l’UE continua a tenere le proprie frontiere chiuse all’importazione di carne trattata con ormoni: l’ultimo rifiuto ufficiale data luglio 1999. Allora la ormai celebre (o famigerata?) WTO (World Trade Organisation) avrebbe ordinato di “lasciare che il bando venga disatteso”, e gli USA hanno chiesto miliardi in risarcimenti. Ma in Europa l’importazione di carne americana è ancora vietata.
In Italia le condanne penali della Cassazione si susseguono, poche ma senza soluzione di continuità, mentre l’Istituto Superiore di Sanità trova diversi corticosteroidi illegali nel latte, e 17 – beta – estradiolo nel siero bovino (usato per i vaccini). D’altronde, il D. lgs. 27/1/92 n. 118 vieta, è ovvio, la somministrazione di ormoni, ma li autorizza a scopo terapeutico e nel periodo successivo al parto, cioè: volendo, sempre. Dell’ormone DES (Dietilstilbestrolo), che provoca cancro al seno, è difficilissimo accertare la presenza, essendo attivo anche in dosi infime (parliamo di milionesimi di grammi). Secondo il Comitato Scientifico dell’Unione Europea, che doveva pronunciarsi a proposito del doping, anche dosi infinitesimali di queste sostanze danneggiano la salute umana, innescando tumori e alterando le risposte del sistema immunitario. Inoltre, i valori residuali di ormoni ritenuti innocui fino a dieci anni fa, sono oggi, grazie a dati scientifici più raffinati, considerati rischiosi per i consumatori, specialmente per i bambini in età pre – puberale.
Le ricorrenti malattie dei bovini provocate dalle condizioni – limitate in cui vivono costringono a terapie antibiotiche senza soste.
All’esame anatomo – patologico si rivela un’incidenza elevata di lesioni muscolari dovute all’uso di sostanze xenobiotiche. (…)”

Tratto da Quattro sberle in padella, Come difendersi dall’inquinamento alimentare di Stefano Carnazzi e Stefano Apuzzo, Stampa Alternativa

Questo brano tratto dal libro citato basta da solo a far conoscere quanto male ci facciamo mangiando carne.

[1] Nella religione induista, sadhana indica la disciplina spirituale per arrivare alla liberazione. Il sadhaka è chi intraprende la sadhana, letteralmente l’aspirante spirituale.

Parlo di me

Ciò che ho sperimentato e compreso è talmente bello e importante che non posso tenerlo solo per me. Per questo ho deciso di condividere le mie esperienze spirituali. E se anche soltanto una persona, leggendo il blog o i miei libri, decidesse di intraprendere un cammino di ricerca interiore arrivando a provare la mia stessa infinita Gioia, avrò raggiunto l’obiettivo. La vita spirituale mi ha dato tutto, mi ha appagato completamente. Quando si ama intensamente Dio, non si desidera nient’altro e non si teme più nemmeno la morte. Il Padre, puro Amore, è la Grande Energia che permea l’Universo e noi non siamo altro che sue Scintille. Acquisirne la consapevolezza ci fa sentire completi e in armonia con il creato. Nel mio cammino, ho scelto la meditazione profonda perchè la considero una via diretta, ma ciascuno è libero di intraprendere la strada che gli è più consona.

Anna Gravinese

Archivi