Tra le varie esperienze che ebbi all’inizio del mio cammino spirituale, ricordo con grande gioia i viaggi astrali.
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Una volta accadde di sera, prima di addormentarmi. Dopo la meditazione, entravo in uno stato di coscienza superiore ma ero sempre vigile e presente. Quella volta, appena terminato di meditare, vidi arrivare due bei giovani sulla trentina, alti e snelli, con abiti scuri molto eleganti e capelli neri di media lunghezza ben pettinati. Mi guardarono di sfuggita e compresi che li dovevo seguire. Non era il mio primo viaggio astrale e sapevo già che sarei dovuta uscire dal corpo.
Si volava. Loro andavano avanti e io da sola come un cagnolino li seguivo.
Ad un certo punto mi accorsi che sotto di noi c’era il mare e un ponte sul mare. Non osservavo però tutti i dettagli per non perderli di vista. Mi meravigliavo nel vedere il mare e quel grande ponte. Vidi poi dei grattacieli altissimi e pensai che non potevamo essere a Milano, che ha sì dei grattacieli ma pochi e non così alti.
Ad un certo punto i due ragazzi si fermarono su un grande edificio che pensai fosse una scuola o un istituto. Scendemmo ed entrammo, ora camminavamo. Si avviarono lungo un corridoio e poi entrarono in una stanza dove c’era una donna che dormiva in un letto e i due giovani le si accostarono uno a destra e l’altro a sinistra. Delicatamente, insieme, tirarono indietro le coperte fino alle ginocchia.
Ciascuno portava con sé una valigetta simile a quelle dei medici. Da queste estrassero alcuni strumenti con cui si misero a lavorare sulle ginocchia della donna. Io dal corridoio guardavo incuriosita ma non sapevo cosa stessero facendo. Quand’ebbero terminato, riposero gli strumenti nelle valigette, ricoprirono la donna e uscirono dalla stanza, passandomi davanti senza nemmeno guardarmi. Pensai: “Come sono superbi!”
Facemmo lo stesso percorso per tornare a casa. Mi posizionai orizzontalmente sul mio corpo e vi rientrai, mentre i due giovani andarono via. Subito aprii gli occhi sentendomi ancora molto emozionata per la straordinaria esperienza. Pensavo: “Chi sono i due ragazzi che non mi hanno degnata nemmeno di uno sguardo? Dove siamo andati? Chi è la donna?”
Due giorni dopo, mia sorella maggiore Addolorata mi disse che nostra cugina Suor Anna, che viveva a New York, era stata operata al ginocchio un paio di giorni prima. Mio zio Vincenzo, il padre di Suor Anna e fratello di mia madre, era emigrato negli Stati Uniti da giovane e lì aveva messo su famiglia. Addolorata aveva saputo dell’intervento da sua nipote che, conoscendo bene l’inglese, teneva i contatti con nostra cugina Anna. Quando telefonò al convento, le Suore dissero che Suor Anna non era in casa perché si trovava in ospedale in quanto il giorno prima aveva subito l’operazione al ginocchio. Qualche giorno dopo richiamò il convento e seppe che Suor Anna si stava rimettendo bene. Capii dunque che la donna che avevo visto era mia cugina. Ma i due ragazzi chi erano?
Ricordai che zio Vincenzo, il padre di Suor Anna, era molto devoto dei Santi Medici che si venerano nella Chiesa a loro dedicata a Bitonto, il mio paese natio. I Santi Cosma e Damiano erano due medici romani, fratelli gemelli. Guarivano la gente senza chiedere compenso. Sono molto miracolosi e in ottobre si celebra la festa in loro onore. Portano le statue in processione e giungono a Bitonto tantissime persone da tutta l’Italia e anche dall’estero. Anche mio zio Vincenzo una volta venne in Italia in occasione della festa. Mi ricordo che per le strade non si poteva camminare per quanta gente c’era. I ristoranti per pranzo posizionavano i tavoli anche fuori sul marciapiede perché dentro era tutto pieno. Comunque, in visita alla Chiesa dei Santi Medici, c’erano molti forestieri anche durante altri periodi dell’anno. Lo posso asserire perché da bambina, abitando lì vicino, andavo spesso a messa in quella Chiesa e notavo che era sempre gremita di gente.
Si vede che Suor Anna li aveva pregati e loro l’hanno guarita. Sono felice di aver ricevuto l’onore di accompagnarli da mia cugina. Li ringrazio veramente tanto! E io che ho pensato che fossero superbi!
Ho in casa un quadretto che li rappresenta con delle corone sul capo, i capelli corti e tuniche ricamate e colorate. Invece io li ho visti con i capelli di media lunghezza e con abiti eleganti dei nostri tempi. La cosa curiosa è che i lineamenti dei viso erano gli stessi di quelli delle statue raffigurate nel quadretto; naturalmente è altamente improbabile che il viso delle statue corrisponda al loro vero volto, ma per farmi capire che erano loro si sono presentati con quei lineamenti.