Mio marito Salvatore lasciò la Terra nel 2007, a seguito di una lunga malattia. Alcuni giorni dopo la sua dipartita, ricevetti da lui un messaggio molto confortante. Ciò nonostante, io e mia figlia provavamo ancora un dolore enorme e continuavamo a pensare a cos’altro avremmo potuto fare per salvarlo. Fu così che Salvatore si ripresentò a me e disse:
“Cara Anna, perché insisti a piangere? Fammi stare bene. Non sopporto questo tuo atteggiamento triste. Per favore. Sono stato felice con te, perché ti turbi per cose inutili? Io ricordo solo cose belle, non altro. Fammi stare in armonia con gli altri adesso. Se vedo te triste mi intristisco anch’io, voglio che viviate felici. Non pensate: “Potevo fare questo o quell’altro”. Il mio tempo era scaduto. Non potevo restare un minuto in più. Hai capito? Penso che questo triste cammino abbia fatto bene alla mia anima.
Sono contento dell’aiuto ricevuto anche dai miei parenti qui. Sono a riferirti che mia madre è ancora qua, ed è per questo che mi trovo a mio agio, con lei e Maria mia sorella. Tutti gli altri si sono già incarnati sulla Terra. Voglio adesso salutarti e ti dico di continuare il lavoro che stai facendo.
Qua lo sanno tutti e sono contenti cominciando dai tuoi famigliari che ho incontrato. Sono tutti felici in Dio nostro Padre e Amore Eterno. Ti do un bacio sulla guancia, Anna mia. Ti amo. Ti adoro. Ti consolo. Non piangere, hai bagnato tutto questo foglio. Non hai sbagliato niente, né tu e neanche Debora.
Dille che l’amo. Dille che se lei qualche volta vuol tentare di sentirmi lo può fare benissimo, mi farebbe molto piacere. Ti abbraccio, tuo per sempre Turi come tu mi chiamavi e mi chiami ancora, e a me piace.
Debora ti voglio tanto bene”.
Comunicazione del 20 dicembre 2007