Testimonianze di reincarnazioni

da | 30 Gennaio 2022 | Reincarnazione

Foto di Arifur Rahman Tushar da Pixabay

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Nel libro di Allan Kardec intitolato Le rivelazioni degli spiriti, (Edizioni Mediterranee), troviamo alcune testimonianze di reincarnazioni. Kardec è un filosofo francese, fondatore e divulgatore dello spiritismo. Fondò a Parigi, nel 1858, la prima società spiritica.
Nel libro citato, gli spiriti evocati parlano delle loro esistenze passate e di come le azioni di una vita influiscano sulle successive.

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Fra le molte storie, ne ho scelte due che vorrei riportare.

La prima riguarda Szymel Slizgol, un mendicante che non teneva per sé quasi nulla di quello che raccoglieva, perché distribuiva tutto agli altri poveri. Era solo al mondo, ma quando vi fu il suo funerale moltissime persone vi parteciparono. Quando il suo spirito fu evocato, disse molte cose interessanti.
Raccontò che nella vita precedente era un re tiranno molto avido e violento.

Opprimeva i deboli e sfruttava tutti abusando del suo potere. Aveva addirittura messo una tassa sul guadagno dei mendicanti, e non permetteva che quanto veniva elargito potesse essere distribuito da loro stessi ad amici e parenti che ne avessero bisogno. Morì fra dolori orrendi e rimase uno spirito errante per tre secoli e mezzo. Quando capì che lo scopo della vita non era quello che lui aveva perseguito, chiese e gli fu accordato di sopportare in un’altra vita le stesse pene che egli aveva fatto patire agli altri.
E così nacque in una famiglia povera, rimase presto orfano, visse solo, senza amore e senza affetto, sopportò la brutalità che egli aveva esercitato sugli altri e divenne un mendicante. Si privava di quanto gli veniva elargito per distribuirlo ai poveri, e morì serenamente. Racconta che dopo la morte della vita da re, per mezzo del suo perispirito, rimase legato al suo corpo in decomposizione per molto tempo. Sentiva persino quando i vermi lo divoravano. Si legge nel libro menzionato a pag. 357:

“Dopo la sofferenza fisica, venne la sofferenza morale che è durata ancor più a lungo della prima. Ero alla presenza di tutte le vittime che avevo torturato. Periodicamente, una forza più grande delle mia mi rimetteva di fronte alle mie azioni colpevoli, vedevo fisicamente e moralmente tutti i dolori che avevo fatto subire agli altri. Oh, amici miei, quanto è terribile la visione continua di coloro ai quali si è fatto del male!”

Quando arrivò il pentimento, Dio gli concesse di intraprendere la via dell’espiazione.[1]

Ho letto poi la storia Antonio B. che era uno scrittore molto stimato, era onesto e svolgeva funzioni pubbliche in Lombardia. Nel 1850 ebbe un attacco d’apoplessia e sembrava morto. In realtà era morte apparente ma fu seppellito. Giorni dopo, la famiglia chiese di aprire la bara per prendere un medaglione per caso dimenticato. E scoprirono, con orrore, che si era girato e mangiato mezza mano dalla fame.
Quando fu evocato, spiegò la sua storia. Raccontò che egli aveva cercato di essere onesto nell’ultima vita, ma in una precedente aveva murato viva sua moglie in una grotta. Egli aveva quindi scelto quella sorte ancor prima di nascere, per abbreviare il tempo dell’erraticità e per andare prima in mondi più elevati.[2]

Gli spiriti ci insegnano con queste evocazioni che le nostre vite sono legate l’una all’altra e che le sofferenze degli uomini sono sempre conseguenze di una vita passata.
Uno spirito evocato spiega il motivo per cui nascono persone con un’intelligenza sotto la norma. È la conseguenza del cattivo uso della grande intelligenza che avevano in una vita passata. Nessuno di questi casi è un’ingiustizia della sorte, anzi “è l’applicazione della giustizia più elevata”.
Anche la pazzia è una conseguenza dell’uso sbagliato di grandi capacità in un’altra vita.
Pazzi e persone con problemi cognitivi scelgono le sofferenze volontariamente.
Sono persone che in un’altra vita erano molto intelligenti e che adesso hanno scelto queste limitazioni.
Senza sapere tutto ciò, qualcuno potrebbe dubitare della bontà di Dio che fa nascere persone siffatte, invece sono loro stesse a volerlo per potersi evolvere.
A coloro che si oppongono all’idea della reincarnazione si risponde che Dio non chiede il permesso alla persona prima di rimandarla sulla Terra, come il giudice pure non lo chiede al condannato prima di mandarlo in prigione: è una questione di giustizia. Serve allo Spirito per evolversi.

[1] Per la storia di Szymel Slizgol si veda il libro citato da fine pag. 354 a pag. 357

[2] Riassunto dallo stesso libro, pag. 369 – 370

Parlo di me

Ciò che ho sperimentato e compreso è talmente bello e importante che non posso tenerlo solo per me. Per questo ho deciso di condividere le mie esperienze spirituali. E se anche soltanto una persona, leggendo il blog o i miei libri, decidesse di intraprendere un cammino di ricerca interiore arrivando a provare la mia stessa infinita Gioia, avrò raggiunto l’obiettivo. La vita spirituale mi ha dato tutto, mi ha appagato completamente. Quando si ama intensamente Dio, non si desidera nient’altro e non si teme più nemmeno la morte. Il Padre, puro Amore, è la Grande Energia che permea l’Universo e noi non siamo altro che sue Scintille. Acquisirne la consapevolezza ci fa sentire completi e in armonia con il creato. Nel mio cammino, ho scelto la meditazione profonda perchè la considero una via diretta, ma ciascuno è libero di intraprendere la strada che gli è più consona.

Anna Gravinese

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