Foto di Reimund Bertrams da Pixabay
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La Terra non è il solo pianeta sul quale ci incarniamo per evolverci, ne esistono infiniti altri, sia di livello inferiore sia superiore. Una volta concluso il processo di evoluzione, non ci reincarniamo più.
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Nel libro di Allan Kardec [1] Il Vangelo Secondo gli Spiriti, Edizioni Mediterranee, a pag. 57, si legge:
“Condizioni diverse dell’anima nell’erraticità.
La casa del Padre è l’Universo: le molte dimore sono i mondi che circolano nello spazio infinito e offrono agli spiriti disincarnati soggiorni adatti al loro progresso”.
(…)
Kardec spiega le diverse categorie dei mondi abitati e dice che questi sono molto diversi fra loro per grado di progresso ed evoluzione delle persone: in alcuni gli abitanti sono inferiori a noi sia fisicamente sia moralmente, in altri sono pari e in altri ancora sono superiori. Nei mondi meno progrediti spiritualmente la vita è totalmente materiale, mentre in quelli progrediti è tutta spirituale. Kardec spiega che non è possibile fare una classificazione precisa dei diversi mondi ma si possono dividere genericamente come segue:
“…mondi primitivi, destinati alle prime incarnazioni dell’anima umana; mondi di espiazione e di prova, in cui domina il male; mondi di rigenerazione in cui le anime che debbono ancora espiare traggono nuove forze, pur riposandosi dalle fatiche della lotta; mondi felici, in cui il bene supera il male; mondi celesti o divini, soggiorni degli spiriti purificati, in cui regna sovrano solo il bene. La Terra appartiene alla categoria dei mondi di espiazione e di prova, ed è per questo che gli uomini vi sono esposti a tante miserie”.
(…)
“Quando hanno raggiunto su un mondo il grado di progresso che esso ammette, passano in un altro più progredito, e così di seguito fino a che siano arrivati allo stato di puri spiriti”.
Kardec dice che guardando quanta malvagità c’è sulla Terra si è portati a pensare che la specie umana sia davvero triste, ma in realtà, spiega, sulla Terra vive solo una minoranza dell’Umanità, le altre persone popolano gli innumerevoli mondi e quindi quest’idea non è corretta perché il campione non è rappresentativo dell’insieme.
Si legge infatti nel libro di Kardec sopra citato:
“La situazione materiale e morale dell’umanità terrestre non ha nulla di stupefacente se ci si rende conto della destinazione della Terra e della natura di quelli che l’abitano.
Ci si farebbe un’idea falsissima degli abitanti di una grande città se si giudicassero dalla popolazione dei quartieri più infimi e più sordidi. In un ospizio non si vedono che malati e storpi; in un bagno penale si trovano tutte le turpitudini e tutti i vizi riuniti; nelle contrade insalubri la maggior parte degli abitanti è pallida, magra e malaticcia. Ebbene! Che ci si figuri la Terra come un quartiere d’estrema periferia, un ospizio, un penitenziario, un paese insalubre, e si capirà perché le afflizioni hanno la meglio sulle gioie. Perché non si manda all’ospizio le persone che stanno bene, né in casa di correzione quelle che non hanno fatto nessun male; e né gli ospizi né le case di correzione sono luoghi di delizie.
Così come in una città non tutta la popolazione è negli ospizi o nelle prigioni, non tutta l’Umanità è sulla Terra; come si esce dall’ospizio quando si è guariti e dalla prigione quando si è scontata la pena, l’uomo lascia la Terra per mondi migliori quando è guarito dalle sue infermità morali”.
Kardec prosegue con altri interessanti brani contenenti le “Istruzioni degli spiriti” (tra cui quello di Sant’Agostino) sui mondi inferiori e sui mondi superiori, mondi rigeneratori, progresso dei mondi, ecc. Lo spirito di Sant’Agostino, evocato, dichiara:
“La Terra presenta dunque uno dei tipi di mondi d’espiazione, le cui varietà sono infinite, ma che hanno il comune carattere di servire da luogo d’esilio per gli spiriti ribelli alla legge di Dio. In tali mondi questi spiriti debbono lottare in pari tempo contro la perversità degli uomini e contro l’inclemenza della natura, duplice lavoro penoso che sviluppa tanto le qualità del cuore quanto quelle dell’intelligenza. (…)”. (SANT’AGOSTINO, Parigi, 1862)
Sant’Agostino prosegue parlando dei progressi nei mondi:
“Il progresso è una legge della natura: tutti gli esseri della creazione, animati e inanimati, sono sottoposti ad essa dalla Bontà di Dio che vuole che tutto cresca e prosperi.
(…)
(SANT’AGOSTINO, Parigi, 1862)
(Brani tratti dal libro di Allan Kardec, Il Vangelo Secondo gli Spiriti, Edizioni Mediterranee)
Quindi vediamo che esistono diverse opportunità per evolverci, non come dice la Chiesa che abbiamo una sola possibilità, da giocarci unicamente sulla Terra, per ricevere il premio del Paradiso oppure la punizione dell’inferno. L’inferno non esiste! Invece la verità è che le persone hanno la possibilità di fare progressi in molti mondi, passando da uno all’altro finché arrivano alla perfezione.
Io ritengo, però, (è un mio pensiero), che, giungendo alla Realizzazione, cioè alla consapevolezza di essere divini, si possa mettere fine al ciclo delle incarnazioni già sulla Terra, senza doversi incarnare in altri mondi più progrediti. Intendo dire che quando l’uomo raggiunge l’unione mistica con Dio, non importa in quale mondo si trovi; avrà in quel momento la liberazione.
Gesù disse:
“Io vado al Padre a preparare un posto per voi.
Se così non fosse non ve l’avrei detto. Io vado a preparare il posto per voi. E quando sarò andato e vi avrò preparato il posto verrò di nuovo a prendervi con Me affinché dove sono Io siate anche voi”
(S. Giovanni, capitolo XIV, versetti 1, 2 e 3).
Queste parole significano che quando abbiamo concluso il percorso di evoluzione non ci reincarniamo più perchè abbiamo raggiunto il nostro obiettivo.
[1] Allan Kardec è un filosofo francese, fondatore e divulgatore dello spiritismo. Fondò a Parigi, nel 1858, la prima società spiritica.