Sai Baba disse:
“Permettete alle diverse fedi di esistere, lasciate che fioriscano, affinché la Gloria di Dio venga cantata in tutte le lingue e con diverse melodie. Questo dev’essere l’ideale. Rispettate le differenze fra le fedi e riconoscetene la validità ogni qual volta esse non fanno estinguere la fiamma dell’Unità.”
Dal Pensiero del giorno del 25 aprile 2005
Nel corso del tempo ci sono stati padri fondatori di religioni differenti che avevano però tutti lo stesso scopo, quello di condurre l’uomo a riconoscersi per quello che è veramente, cioè una Scintilla del Divino splendore. Come già accennato in un altro mio post, pare che nessun Maestro spirituale abbia mai voluto fondare una chiesa. Coloro che l’hanno fatto, sono stati i loro devoti e non i maestri stessi. Essi, infatti, essendo dei mistici, sono giunti tutti alla stessa Verità e hanno insegnato gli stessi valori fondamentali, soltanto che le interpretazioni che ne diedero i loro seguaci furono differenti, come anche i dogmi e i riti che ne seguirono.
Come disse Sai Baba, basterebbe che ognuno si attenesse agli ideali proposti dal fondatore della propria religione. Noi dovremmo pertanto mettere in pratica gli insegnamenti di Gesù Cristo.
Ciascuno decide della propria vita in modo diverso dall’altro: c’è chi vuol fare il medico, chi il politico, chi l’operaio, chi lo scienziato e via di seguito. Siamo diversi anche nel carattere, nelle aspirazioni, nei desideri, nei pensieri. E questo vale anche per la scelta della religione.
In ogni caso, per Dio non c’è nessuna differenza tra chi segue una religione e chi un’altra.
C’è il detto che dice: “Vivi e lascia vivere”. Le persone che hanno deciso di seguire una o l’altra si sentono nel giusto.
Dio ama tutti, indipendentemente dalla religione che professano.
Riporto ora un racconto di Anil Kumar, traduttore ufficiale dei Discorsi di Sai Baba per molti anni[1]. Gli studenti di una scuola di Sai Baba stavano preparando una recita per un evento importante.
“(…) Quel pomeriggio Swami[2] con noncuranza, ha chiesto: “Mmmm…. Che recita state preparando?”. Uno studente ha risposto: “La differenza fra le religioni”, mentre un altro ha specificato: “Swami, c’è così tanta violenza! Mostreremo cos’è l’Amore, cos’è l’unità attraverso le varie differenze”. Baba ha affermato: “Ascoltate bene: assolutamente non voglio che critichiate nessuna religione; non voglio che critichiate le altre nazioni; non voglio che sottolineate le differenze. Non voglio che progettiate niente di negativo. Mai inscenare in pubblico cose negative. No. Focalizzatevi piuttosto, su quanto c’è di positivo in voi. Vi ripeto sempre che c’è una sola casta, la casta dell’umanità; c’è una sola religione, la religione dell’Amore. Voglio che sviluppiate il soggetto lungo questa linea. Non voglio violenza, non voglio diversità di opinione, non voglio litigi, non voglio niente di tutto questo”.
Alla fine ha detto: “In questi istituti dovreste già aver capito che lo scopo di questo tipo d’istruzione, l’obiettivo della filosofia Sai è: ‘l’Amore è Dio, Dio è Amore. Vivete nell’Amore’.
Tutti gli studenti dovrebbero saperlo. Nei nostri istituti non esiste altro. Voglio quindi che, nella loro recita, i nostri ragazzi progettino questo Amore”.
19 ottobre 2002
[1] Anil Kumar era solito, nei satsang (momenti di dialogo e riflessione) che si svolgevano la domenica mattina, parlare con i devoti di tanti argomenti e raccontare simpatici aneddoti riguardanti Sai Baba.
[2] Maestro spirituale